Fare rete - partnership

Fare rete tra professionisti? Si o no? Analizziamo il perchè

In un momento storico fatto di una concorrenza spietata, e a volte anche sleale, di professionisti della domenica fare rete tra seri professionisti diventa importante se non basilare. L’accesso facile ad alcune tecnologie, fa si che alcuni pseudo professionisti si credano grafici/programmatori/esperti seo/SMM e chi più ne ha più ne metta… creando più problemi che soluzioni.

Ma cosa vuol dire “fare rete”?

Se consideriamo la definizione classica fare rete descrive “un insieme di unità operative che agiscono in modo integrato e organico nell’ambito di un sistema, che si configura, di volta in volta, secondo le modalità più adatte per perseguire le opportunità di business che il mercato presenta“.

È chiaro che nascosto in questa definizione c’è un concetto molto importate: flessibilità del sistema. Infatti, avere delle partnership consente di conciliare condizioni organizzative opposte, coniugando i vantaggi strutturali delle PMI (Piccole Medie Imprese) con quelli delle organizzazioni di grandi dimensioni.

Inoltre, c’è la possibilità di ripartire i costi su più soggetti e la maggior capacità di innovare e di essere competitivi attraverso lo scambio reciproco di conoscenze (la condivisione è anche sinonimo di professionalità), consentono di migliorare l’offerta al mercato e garantire una maggior competitività alle imprese.

Se queste sono le premesse allora perchè è così difficile fare rete?

La risposta è la poca propensione ad investire e a confrontarsi con qualcosa di nuovo. Anche gli atteggiamenti opportunistici e egoistici non consentono di creare quella struttura che di certo tanto male non fa. Fare rete vuol dire anche mettere in discussione le proprie certezze… e, diciamoli, molti hanno paura di ciò.

Eppure l’idea di fare sistema, condividere, accrescere la propria presenza sul mercato non è una necessità solo attuale. Già in passato ci sono stati metodi per accrescere la propria presenza sul mercato, a volte snaturando anche la forma societaria di ogni singola azienda. Ora, per fortuna, ci sono forme più snelle che non intaccano l’entità giuridica delle singole imprese che vogliono fare aggregazione e condivisione.

Con la terza rivoluzione industriale e la globalizzazione è cambiata, purtroppo non per tutti, la mentalità aziendale. Questi eventi storici sono stati dei veri e propri start – punti di partenza – per rivedere nel profondo il modo di presentarsi nel mercato nazionale e anche internazionale.

Qualcuno, finalmente anche se pochi per ora, ha capito che è difficile far sentire la propria voce quando si è soli…

Mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso, lavorare insieme un successo.

Henry Ford

In questo cambiamento internet ha avuto e continua ad avere un ruolo importante. La “grande rete” è diventata uno strumento, se ben usato, essenziale che facilita l’attivazione di collaborazioni strategiche e lo sviluppo di filiere competitive. Processi ed individuazioni essenziali per poter affrontare le nuove sfide del mercato, senza perdere flessibilità, rapidità e creatività.

Facciamo rete? Si, ma seriamente

Da quanto scritto fare rete tra aziende/professionisti ha i suoi vantaggi, ma è importante prendere coscienza del fatto che la risposta al mettersi in gioco insieme non può essere considerata una scelta temporanea o di attesa. Fare rete vuol dire saper affrontare e risolvere i problemi che possono venire anche dall’altra parte. Bisogna saper fare squadra “nel bene e nel male”, cercando di superare le difficoltà.

Se poi la fase di crisi dovesse durare, non avendo snaturato la propria identità aziendale come detto prima, è sempre possibile tornare alla situazione precedente.

In conclusione

La figura dell’imprenditore solitario che con la sua impresa si presenta sul mercato, rischia di limitare le potenzialità della sua stessa azione e la buona riuscita del suo progetto.
Nel mondo odierno, perché un progetto funzioni, serve una combinazione di più conoscenze, esperienze, tecnologie, stili di comunicazione… un saper e volersi confrontare con elementi esterni al nostro team ma sempre nella nostra squadra.

Avere delle partnership richiede proprio questo contributo da parte di ciascun elemento e non ci si deve fermare davanti alle criticità che questo a volte comporta.
Il gruppo coinvolto può attraversare dei momenti di conflittualità, caratterizzati da tensioni, ostilità o resistenze al cambiamento, tuttavia anche questi momenti sono necessari per accrescere la coesione e la strutturazione del gruppo stesso in termini di appartenenza e “commitment” – impegno – per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.

Fare rete non è facile, ma possibile se lo si vuole veramente. E tu cosa ne pensi?

Leave a Comment