Cyberwarfare - Guerra cibernetica

Cyberwarfare: la guerra cibernetica

Con la costante evoluzione tecnologica gli scenari di guerra sono cambiati. Se prima esistavano solo terra, mare e cielo oggi lo spazio cibernetico è il nuovo luogo da conquistare.

Proprio in questo momento si sta svolgendo una guerra definita Cyberwarfare – Guerra cibernetica, una guerra senza esclusione di colpi e combattuta con modalità del tutto impensabili fine a qualche anno fa.

Una guerra che vede coinvolti non solo i civili, con le loro connessioni ad internet e i propri dati personali da difendere, ma anche gli ambienti militari che hanno sviluppato tattiche e strategie di guerra cibernetica – sia di attacco che di difesa – tali da compromettere, con minimo sforzo, le difese e le capacità militari di una intera nazione o il funzionamento di interi paesi.

Che cos’è la Cyberwarfare: la guerra cibernetica

Con il termine Cyberwarfare si indica l’uso di tecniche di intrusione o sabotaggio delle risorse informatiche e fisiche di un paese avversario. Tecniche effettuate attraverso l’impiego di computer e reti di telecomunicazioni informatiche volte a compromettere le difese, il funzionamento e la stabilità economica e anche socio-politica del nemico.

Lo scopo primario è quello di causare danni fra cui l’interruzione, il malfunzionamento o comunque l’inefficienza dei sistemi vitali di una nazione.

Ciò avviene solitamente attraverso l’intrusione, l’intercettazione, l’alterazione, il danneggiamento e/o la distruzione dei dati, delle informazioni e degli stessi sistemi di comunicazione. A ciò si può avere come conseguenza effetti distruttivi su tutti gli altri sottosistemi nazionali.

La Cyberwarfare è una guerra che non viene combattura in modo fisico, ma, come si è visto, attraverso strumenti e “soldati” digitali.

Differenze tra guerra cibernetica e guerra elettronica

Le origini della guerra cibernetica si hanno agli albori della guerra elettronica. La guerra elettronica a differenza della cyberwarfare si avvale dello spettro elettromagnetico per sviluppare un vantaggio tattico e strategico. Utilizza quindi misure e contromisure realizzate con dispositivi elettrici o elettronici progettati per oscurare e/o ingannare radaro altri dispositivi di ricerca o di puntamento, che utilizzano un sistema ad infrarossi o laser.

Non esiste un’arte bellica comune a tutto il mondo. Coesistono diversi modi di fare la guerra e per diversi scopi.

Jeremy Black

La cyberwarfare invece utilizza sistemi di assalto che possono essere di tre tipi:

  • “semplice” vandalismo web: attacchi volti a modificare indebitamente pagine web – in gergo deface – o a rendere temporaneamente inagibili i server (attacchi denial-of-service). Normalmente queste aggressioni sono veloci e non provocano grandi danni se l’attaccante non riesce ad avere un accesso con privilegi abbastanza elevati da permettergli di intercettare, rubare o eliminare i dati presenti sul sistema colpito
  • strategici: una serie organizzata di attacchi pensati e lanciati da entità statali o private, contro un altro stato sovrano o contro un suo sotto sistema (economia, welfare, politica ecc.) allo scopo primario, ma non esclusivo, di condizionarne il comportamento
  • operativi: eseguiti principalmente in tempo di guerra contro obiettivi militari ed infrastrutture civili di interesse strategico, militare, delle comunicazioni o industriale

Dati i due sistemi di assalto sopra indicati la guerra cibernetica può essere classificata come:

  • esplorativa se ha come finalità l’analisi, la scoperta o l’individuazione delle infrastrutture, delle installazioni o degli assetti militari del nemico;
  • disgregativa, quando mira alla momentanea o intermittente compromissione della capacità di risposta (difesa ed attacco) del nemico;
  • distruttiva quando l’attacco ha già danneggiato in modo permanente la capacità operativa dei sistemi software necessari alla difesa o all’attacco.

La guerra cibernetica ci mette davanti alla complessità del nostro mondo. Un mondo caratterizzato da disparità tecnologiche e sociali, dove la percezione del danno risponde a parametri diversi.

Per sua stessa natura la guerra informatica richiede civiltà relativamente sofisticate. Società che avvertono il pericolo in rete. Ma è un pericolo da cui è difficile difendersi. Nessun paese da conquistare, nessuna ricchezza da sottrarre. Oggi lo scopo di un attacco informatico può essere circoscritto al puro piacere di generare caos.

È un panorama nuovo, dove le classiche analisi militari perdono progressivamente valore.

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