Fake news - reputazione aziendale

Come le fake news danneggiano la reputazione aziendale

Su internet circolano, purtroppo, milioni di fake news che creano nuovi rischi per la reputazione aziendale. La spinta all’accelerazione del fenomeno delle “informazioni fasulle” deriva dalla diffusione del web, dalla sua facilità di utilizzo e, soprattutto, dai numerosi social network che vengono usati quotidianamente.

Ma come possono delle notizie false nuocere alla reputazione di una aziendale? Prima di entrare nel vivo dell’argomento cerchiamo di fare un po’ di chiarezza su cosa sono le fake news.

Cosa sono le fake news

Le fake news altro non sono che informazioni false, notizie inventate che non hanno riscontro nella realtà. Informazioni queste che girano in modo prepotente sulla rete, che colpiscono e fanno male.

Sono nate ed hanno iniziato a popolare il web grazie alla sua sempre più facilità di utilizzo. Sono notizie che cavalcano l’onda del momento, spesso con titoli che catturano immediatamente l’attenzione. Click dopo click queste informazioni fasulle sono diventate parte integrante di un sistema molto più grande e complesso: il digital marketing.

Nonostante sia risaputo che queste notizie sono scritte con l’unico scopo di creare scompiglio e disagio, restano le fake news un problema difficile da arginare. La rete ne è piena e, sembra uno scherzo ma non lo è, sono nati anche dei portali che generano esclusivamente questo tipo di notizie traendo vantaggi economici con la divulgazione di queste false notizie.

Come contrastare la disinformazione

Cosa succede ad un’azienda colpita da una fake news? I danni all’immagine aziendale possono essere notevoli e non vanno sottovalutati. Non dimentichiamo che questo genere di disinformazione corre veloce sul web e con le spalle coperte dalle continue e ripetute condivisioni ed interazioni da parte di utenti ignari e probabilmente inconsapevoli.

È proprio questa loro natura di rapida propagazione che rende difficile far cessare definitivamente questo sistema.

Per una azienda nella sua reputazione ci sono numerosi meccanisci ed investimenti aziendali. È un elemento importante per la crescita aziendale, un qualcosa che non va in nessun modo sottovalutato.

Combattere il sistema

Sconfiggere del tutto le fake news e la loro proliferazione sul web non si può certamente prevedere ed è chiaro quindi che non esistano dei metodi preventivi per evitare questo fenomeno.

Che le fake news siano iniziative individuali, spesso dettate da ideologie anti-industriali, o attacchi studiati di soggetti che intendono danneggiare economicamente, il fine dei diffamatori è sempre comune. Denigrare, minare il rapporto di fiducia tra consumatore e impresa.

L’unico accorgimento che si può mettere in atto è quello del monitoraggio costante della rete. Avere sempre occhi aperti sui portali, sui social network in particolare. Da non sottovalutare i forum che sono in target con la tipologia del brand, una risposta immediata su di un forum potrebbe aiutare a smentire in maniera rapida e diretta una notizia falsa appena uscita.

Del resto la fiducia acquisita dei clienti che seguono un brand condividendone i valori e la tipologia, non potrà certo essere messa in pericolo da fake news condivise malamente sui social ed in giro per il web.

Ovviamente è necessario un approccio con mentalità digitale che può essere riassunto in tre passi consequenziali:

  • identificazione: identificare le fake news in tempo reale in qualsiasi luogo digitale;
  • certificazione: analizzare e classificare le fake news in base a grado e veridicità;
  • contrasto: contrastare le fake news nei loro luoghi di esistenza tramite operazioni quali eliminazione, modifica, deindicizzazione, inserimento argomentativo.

Per fare ciò è necessaria una buona organizzazione e alta tecnologia.

Fake Contenent Mitigation

La FCM (Fake Content Mitigation) è una disciplina operativa che ha regole proprie, richiede il coinvolgimento dell’azienda e trae beneficio dalla sinergia all’interno di un settore. Mai come in questo caso l’unione fa la forza.

Il processo di certificazione richiede l’attivazione di esperti in grado di verificare puntualmente ogni singolo contenuto rilevato attraverso uno scheduling ben preciso. L’intervento richiede una tecnologia di rimozione e di interazione strutturata con i canali portatori di fake news.

Regolamenti in materia di fake news

Purtroppo ad oggi non esistono norme giuridiche ad hoc. La Comunità Europea ha redatto un codice di autoregolamentazione contro le fake news che è stato sottoscritto dai principali colossi del web e che stabilisce obblighi precisi di rimozione dalle piattaforme di contenuti falsi e fuorvianti.

Si spera in una vera e propria legge europea sul tema visto che il codice di autoregolamentazione non prevede sanzioni e quindi potrebbe rivelarsi un flop.

Una azienda attaccata può fare qualcosa?

Le aziende colpite da fake news possono chiedere alle piattaforme di rimuovere le informazioni false che le riguardano e, in caso di diniego, possono adire le vie legali in forza dell’art.595 c.p. riguardante la diffamazione con altro mezzo di pubblicità diverso dalla stampa.

La giurisprudenza è sempre più ricca di sentenze che riconoscono lauti risarcimenti a cittadini e imprese lesi dalla pubblicazione di notizie diffamatorie nel web.

Differenza tra pagina e profilo Facebook

Differenza tra pagina e profilo Facebook

Conoscere la differenza tra pagina e profilo Facebook permette di evitare errori di immagine per l’azienda o associazione che vogliamo pubblicizzare. Diverse volte capita di spiegare la differenza ai nostri clienti e, nonostante ciò, ancora oggi vediamo e riceviamo richieste di amicizia da profili che non appartengono a persone ma ad aziende.

Abbiamo deciso di scrivere questo articolo spiegando quali sono le differenze tra pagina e profilo Facebook. In primis va detto che utilizzare un profilo al posto di una pagina aziendale vìola i termini di servizio del social network Facebook con il rischio di vedersi chiuso l’account.

Ma prima di addentrarci negli aspetti e nei consigli per un buon utilizzo di Facebook partiamo come sempre dalle definizioni.

Qual è la differenza tra pagina e profilo?

Diciamolo, basta sbirciare la documentazione che Facebook mette a disposizione on-line per capire subito la differenza. Trovate tutto qui https://www.facebook.com/help/?helpref=hc_global_nav.

Per comodità del lettore utilizziamo e riportiamo le definizioni che ci fornisce il social network.

Cosa sono le pagine

Le Pagine vengono usate da marche, aziende, organizzazioni e figure pubbliche per creare una presenza su Facebook, mentre i profili rappresentano le persone singole. Dopo aver ricevuto un ruolo nella Pagina come amministratore o editor, chiunque abbia un account può creare una Pagina o aiutare a gestirne una. Le persone a cui piace una Pagina e i loro amici possono ottenere gli aggiornamenti nella sezione Notizie.

Cos’è un profilo personale

Il tuo profilo racconta la tua storia. Puoi scegliere cosa condividere, come gli interessi, le foto e le informazioni personali come la città natale, e con chi condividerlo. Il tuo profilo include anche il diario, in cui puoi vedere i tuoi post e quelli in cui sei stato taggato. Le impostazioni su Diario e l’aggiunta di tag ti consentiranno di gestire i tag e controllare chi può aggiungere e vedere contenuti sul tuo diario.

Le differenze tra pagina e profilo Facebook

La differenza tra pagina e profilo è soprattutto dal punto di vista pubblicitario: presupponendo che una persona comune non ha bisogno di farsi pubblicità in quanto tale, Facebook non mette a disposizione la sua piattaforma pubblicitaria per i profili, cosa che ovviamente fa con le Pagine.

Se si vuole fare pubblicità alla propria azienda, o associazione, i profili personali non sono l’ideale non avendo, per il motivo detto sopra, a disposizione tutti gli strumenti che sono indispensabili per un utilizzo aziendale o associativo.

Si può pensare allora che si può superare questo problema con il numero di “amicizie”. Questo è un errore comune che genera anche la creazione di profili duplicati che, dal punto di vista dell’immagine aziendale o associativa, pone in malo modo la propria immagine.

Infatti il numero massimo di amici per un profilo è pari a 5000 amici che può sembrare anche eccessivo ma in ambito aziendale, se si esegue una buona strategia marketing, è poco. Una pagina invece non ha limiti e le persone a cui piace una pagina sono potenzialmente infinite, così come i followers, cioè chi segue la pagina.

I rischi dell’uso errato

Come già detto, usare in modo improprio il profilo di Facebook espone al rischio di cancellazione dell’account. Infatti, l’utilizzo del profilo per finalità commerciali vìola i termini di servizio del social network. Un bel danno di immagine se non si è più presenti dalla sera alla mattina su Facebook, no?

Le pagine, invece, sono in grado di garantire uniformità e coerenza della comunicazione aziendale. Consentono di misurare gli effetti della strategia di marketing ed impiegare tutta una serie di applicazioni studiate per ampliarne la funzionalità.

Inoltre, le pagine sono il naturale veicolo pubblicitario su Facebook e sono indispensabili per fare pubblicità con Instagram.

In poche parole per aziende/associazioni l’utilizzo delle pagine è la scelta migliore.

La risorsa più preziosa della tua azienda è la sua immagine presso i clienti

Brian Tracy

Come convertire un profilo Facebook in pagina

Potrebbe capitare che una volta capita la differenza tra pagina e profilo sia stato creato precedenteemente un profilo. Facebook da la possibilità di trasformare il profilo in un pagina in modo semplice e indolore. Il social network, infatti, mette a disposizione tutta una serie di informazioni utili per eseguire la conversione.

Ecco i link dove è possibile trovare le informazioni che ci servono:

Ricapitolando…

Dopo aver spiegato la differenza tra pagina e profilo sintetizziamo il tutto in 5 punti. I motivi per i quali è preferibile aprire una pagina Facebook sono:

  • Facebook vieta l’uso di profili personali a scopi commerciali. A livello “legale” non è corretto aprire un profilo personale con il nome di un’attività commerciale.
  • Una pagina Facebook, a differenza di un profilo, è indicizzabile. Quindi oltre al nostro portale web nelle ricerche di Google o di altri motori di ricerca potrebbe comparire in prima pagina anche la nostra pagina Facebook. È una opportunità in più per essere trovati online sui motori di ricerca.
  • C’è un limite di 5000 persone per i profili personali, mentre una pagina non ha nessun limite. Si possono raggiungere alti numeri di fan o followers senza problemi di blocco da parte di Facebook.
  • Un’altro motivo per cui sconsigliamo di aprire un profilo personale al posto di una pagina, è che per un profilo ovviamente dobbiamo richiedere le amicizie. Una operazione questa che, diciamola tutta, non è il massimo della professionalità. È poco professionale richiedere l’amicizia ad una persona che molto probabilmente nemmeno conosce l’azienda o associazione che stiamo cercando di far conoscere. Una pagina, a differenza di un profilo, riceve i “mi piace” in base agli interessi delle persone.
  • Come già detto una pagina offre tutta una serie di possibilità di pubblicità che una profilo non ha. È, infatti, possibile promuovere contenuti pubblicati, targhettizzarli su determinati utenti aumentando quindi le possibilità di trovare potenziali clienti.

Per concludere

Se nonostante questo articolo sulla differenza tra pagina e profilo Facebook e i nostri consigli si ha ugualmente l’idea di creare un profilo personale aziendale che venga almeno usato nel modo giusto. Utilizzarlo come un profilo personale e raccontare la propria vita aziendale o associativa potrebbe avere i suoi benefici.

In questo modo si può utilizzare il profilo personale creando quello che viene definito uno storytelling del lavoro in azienda, interessando il pubblico e svelando qualche curiosità della vita in azienda.

Se vuoi migliorare la tua immagine aziendale, il sito web della azienda o attività contattaci per una analisi gratuita e senza impegno. Ti consiglierò come migliorare la tua immagine.

Naming sito web - AlphaDev

Scegliere il nome di un sito web

Scegliere il nome di un sito web è uno dei primi step con il quale abbiamo a che fare per il lancio di un nuovo portale. Può sembrare una operazione banale ma, fidati, non lo è.

Alcune volte il non riuscire a scegliere un nome adatto fa si che si ritardi il lancio del portale… e credimi, non è una bella cosa.

Il Naming, ovvero l’attività con la quale si assegna un nome ad un prodotto, un brand o, in generale, a un progetto online come un sito, è un processo cruciale, complesso, carico di implicazioni che non si possono trattare con superficialità.

La scelta del nome da dare al progetto è tra le cose più difficili. In fondo sarà quello il nome che identificherà il portale sul web, che lo farà ricordare e che invoglierà gli utenti a scegliere questo sito piuttosto che quello di un competitor (concorrente).

In questi casi è facile farsi prendere dall’ansia e dalle mille domande, ma questo atteggiamento non aiuta. Per cui relax e segui i nostri consigli. Cercheremo di aiutarti nel trovare nel modo più semplice il nome adatto.

Pronto a leggere i nostri consigli? Bene, allora iniziamo!

Per iniziare ricorda i punti salienti per la scelta del nome. Un nome, infatti, deve rispondere a diverse caratteristiche per potersi dire buono.
Infatti, deve essere:

  1. pieno di vitalità: non deve annoiare mai, non deve essere banale o scontato.
  2. a fuoco: deve essere breve, incisivo e chiaro.
  3. semplice: non deve essere lungo come una frase.
  4. pertinente ma inaspettato: deve avere a che fare con ciò che l’azienda tratta, ma assumere un significato inaspettato in base ai messaggi da lanciare.
  5. significativo: il Naming ha un suo ruolo e deve assolverlo alla perfezione. Per esempio, se un’azienda vuole posizionarsi come buddy brand può, anzi deve farlo a partire dalla scelta del suo nome.
  6. competitivo: il nome deve rappresentare tutto ciò che gli altri, i concorrenti, non sono. O che non hanno né avranno.
  7. duraturo: il name deve resiste negli anni, è qualcosa che l’azienda non potrà né dovrà mai cambiare. Ma, soprattutto, è qualcosa che i concorrenti non potranno mai avere.
  8. serio:le persone non comprano niente dai clown” (David Olgivy). È pur vero che un nome creativo può essere di aiuto per un brand dall’identità amichevole e giocosa.

Detto ciò non fare questa scelta in modo istintivo, perché un naming magari non è per sempre, ma ti identifica subito. Inoltre, se puoi, evita di chiamarti come si chiamano già millemila aziende e attività commerciali, cerca di distinguerti e, soprattutto, di facilitare il processo di posizionamento del brand, sia sul web che offline.

Ultimo consiglio, frutto di un mio enorme errore di valutazione: compra tutti i domini possibili, altrimenti ti troverai con qualche copione che, cambiando l’ultima lettera del tuo nome, prova a fregarti visibilità. Storie di vita vissuta, fidati di me!

Pronto a scegliere il nome di un sito, magari il tuo?

Ricapitoliamo i consigli che ti posso dare per rendere il processo di Naming davvero proficuo:

  1. La tua creatività gioca un ruolo importante ma non scegliere un nome d’istinto.
  2. Rifletti sui tuoi obiettivi o sulla mission del tuo brand.
  3. Pensa ad un nome breve, chiaro, incisivo.
  4. Concentrati su nomi semplici ma non banali.
  5. Trova un nome che trasmetta fiducia e professionalità.
  6. Cerca di essere sorprendente ma coerente con quello di cui ti occuperai.
  7. Dai l’idea di un plus rispetto alla concorrenza: devi distinguerti dagli altri brand del tuo settore.
  8. Preferisci un nome immediato, che sia facile da ricordare.
  9. Assicurati che il nome che hai scelto per il tuo blog o sito rappresenti la tua attività sul web.
  10. Opta per nomi duraturi, che possano resistere al passare degli anni.
  11. Verifica che non ci siano altri brand, concorrenti ma anche estranei al tuo settore, che già utilizzino quel nome.
  12. Verifica che i principali domini web siano liberi.

L’attività di Naming per un nuovo blog o sito web, così come per un brand o per un nuovo prodotto, è un’attività indubbiamente complessa, ma se la affronti con occhio critico e una visione ad ampio raggio, troverai il nome perfetto.

Come hai visto, è fondamentale ragionare su poche, semplici parole in grado di descrivere con precisione l’attività che svolgerai sul web. Un compito di certo non proprio facile ed immediato ma non di certo impossibile.